sabato 15 marzo 2014

La versione di Pucci (2)


Anche nel processo di appello il consigliere relatore non sembra conoscere (o, meglio, preferisce ignorare) la versione alternativa fornita da Valdemaro Pucci:

questo Lotti a sua volta, si viene a scoprire, ed era ora, siamo nel '96, se ne accorgono nel '96, di queste cose che il Lotti, aveva rapporti di amicizia e continua frequentazione con tal Pucci Ferdinando, con il quale aveva l'abitudine, che secondo il fratello del Pucci sarebbe sana, di recarsi ogni domenica, qui, di venire qui a Firenze per andare a prostitute, poi vi dirò perché il fratello dice che sarebbe sana questa abitudine. Questo Pucci aveva rotto inopinatamente ogni rapporto con il Lotti nel 1985, suscitando le meraviglie della donna dalla quale loro andavano la domenica, che si chiama, che si chiamava e si chiama (…)

Il Procuratore Generale Propato si fa però venire dei dubbi:

Pucci, dice: "io non ho voluto avere a che fare più nulla con Lotti" ma in un altro momento dice: "il Lotti mi ha parlato degli altri omicidi dopo gli Scopeti". Questo la dice lunga sui rapporti che continuavano ad esserci tra Pucci e Lotti. (udienza del 20 maggio 1999)

Tuttavia la sentenza di appello torna a confermare la versione accolta per buona in I grado: da quel momento (si intende: delitto di Scopeti) il Pucci rompeva ogni rapporto con il Lotti con il quale non si incontrava più.

Di fronte ad una versione che sembra credibile di Valdemaro Pucci, di una molto più debole di Fernando Pucci e di una mancata spiegazione da parte di Giancarlo Lotti, che rivela la sua abituale ambiguità, tutta la questione rimane estremamente incerta, pur rivestendo, nell'ottica della ricostruzione ufficiale dei fatti, un'importanza notevole.

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