sabato 19 luglio 2014

Viaggio 2014 (2)


Nel mio libro ho dato per quasi certo (diciamo al 99,99% di probabilità) l'accompagnamento di Natalino dal luogo del delitto alle vicinanze di casa De Felice. Trovandomi nei giorni scorsi in loco, ho voluto fare una prova pratica delle condizioni di visibilità notturne, per quanto permesso dalla trasformazione dei luoghi. La strada sterrata è oggi una sorta di tratturo erboso che costeggia il Vingone, ma il tracciato si distingue in maniera chiara. Secondo il calendario lunare, il 15 luglio scorso era una notte di luna piena calante, ma io luna non ne ho vista, non so se era già tramontata o era nascosta dalle nuvole, non sono assolutamente addentro le questioni astronomiche. Secondo il sito "Calibro 22" il 21 agosto 1968 la luna invece era quasi nuova ossia invisibile (lo scrive anche il giudice Rotella: "non vi è nessuna luce intorno e nemmeno quella della luna"). Tanto premesso, spenta la torcia elettrica si vede ben poco, ma lentamente gli occhi si abituano all'oscurità e si comincia a percepire il terreno intorno. L'illuminazione dalla parte di via di Castelletti, quella da cui proveniva l'auto, è però totalmente moderna e sembra proprio che all'epoca la zona fosse assolutamente buia, compresa la villa sul poggio.


 
Dall'altro lato, in lontananza, si apprezzano nettamente le luci lungo via Pistoiese, tra la località Le Querce e i Colli Alti di Signa. Questi lampioni stradali, forse in misura minore rispetto ad oggi, dovevano essere già presenti nel 1968. Non è impossibile che il bambino, svegliatosi nel corso della sparatoria, avendo deciso di cercare qualcuno, si sia avviato verso le luci lontane (non quella sulla facciata di casa De Felice, che da lì senz'altro non si vede, ma altre luci in direzione Le Querce – Colli Alti – San Pietro a Ponti) finendo poi per sboccare sulla via Pistoiese.  (Quest'immagine però è presa da molto più avanti sul percorso, all'altezza del secondo ponte).
 


 

D'altra parte, sembra evidente che se vi era luce sufficiente per un accompagnatore, poteva esserci luce sufficiente anche per il bambino da solo (continuo ad escludere un MdF provvisto di torcia elettrica che si carica Natalino sulle spalle, lo porta per più di due chilometri e poi se ne torna tranquillamente indietro). I calzini erano impolverati e bucati; la campagna notturna è piena di fruscii, come riferì Natalino…mah…

Naturalmente questo prescinde dalle valutazioni psicologiche, che ho svolto nel volume insieme ad una psicologa infantile, le quali restano valide.
Insomma, se prima davo l'accompagnamento certo al 99,99%, dopo questo recente sopralluogo sono sceso ad un 99% di probabilità; ma quell'l% residuo permetterebbe di escludere del tutto i sardi e tornare all'ipotesi (Perugini, Filastò) di un assassino seriale unico ed estraneo alle vittime.

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