mercoledì 22 aprile 2015

I luoghi del Mostro (4)




Zona Firenze ovest – Valdarno: non vi avvengono omicidi.
E allora, se non ci sono omicidi, perché ne parliamo?

E' un fatto ben noto e ampiamente commentato che ad ovest della città (ma anche a nord, fino al Mugello) non avvengono omicidi. Il motivo però non risulta spiegato chiaramente: come sempre avviene in questo caso, il dato di fatto, in sé, rimane terribilmente ambiguo. In sostanza, non vi sono omicidi perché l'assassino risiede lì (ad esempio a Bagno a Ripoli, ipotesi Bruno) quindi intende allontanare le indagini dalla sua residenza? O non vi sono omicidi perché non risiede lì, quindi non conosce la zona e non vi si avventura? Questa seconda motivazione è molto debole, poiché per il resto colpisce in un arco che va da Vicchio a Calenzano – Montespertoli – Scandicci e difficilmente potrebbe essere stato residente volta per volta in tutte le zone. Inoltre, anche la strategia della posizione centrale, che sembrerebbe a prima vista la più naturale (si intende, con residenza a Firenze città), non si attaglia bene; perché in tanti anni non "segna" il territorio di Pontassieve, Rignano, Incisa e colpisce invece due volte nel Mugello (tre volte contando la spedizione della lettera alla Della Monica), tre volte in uno spazio ristretto tra Scandicci e San Casciano? Perché non si inoltra verso il Casentino? Pur non essendo pratico dei luoghi, dubito che, soprattutto fino al 1982, non si trovassero nella zona trascurata potenziali bersagli. Quanto all'uso dell'autostrada per i movimenti, i caselli di Firenze Sud e Incisa Valdarno non sembrano interessati; se l'assassino risiede a Firenze centro e vuole usare l'autostrada, il casello di Incisa è raggiungibile più velocemente di Barberino (circa 20 km invece che 40), senza contare che poi si dovrà inoltrare per altri 26 km nel Mugello. Anche a nord della città, la via Faentina e la via Bolognese verso il Mugello sono intatte, il che fa pensare che, per lo meno per gli spostamenti più lunghi, l'assassino si serva effettivamente dell'autostrada. Certo, una zona grosso modo equidistante dai due estremi sarebbe anche quella compresa tra i caselli di Firenze Nord e Calenzano (ossia nei dintorni di Prato – Campi Bisenzio); ma rimane pur sempre il lungo percorso, apparentemente immotivato, lungo il corso della Sieve. 

Non è una novità che, con l'eccezione di Calenzano, i delitti presentano due centri, uno a sud di Firenze, abbastanza vicino alla città, uno a nord, abbastanza lontano. Tra i personaggi sospetti, l'unico che può avere dimestichezza con tutte le zone (tralasciando Signa, dove comunque un labile aggancio sussiste nella persona di Miranda) è Pietro Pacciani. Tra le ricostruzioni geografiche dei movimenti dell'assassino che mi è capitato di leggere, quella di Valerio Scrivo mi sembra la più sensata e originale. Naturalmente, il profilo geografico è un'ipotesi; a me sembra più concreto dei fumosi profili psicologici che vennero stilati all'epoca: per lo meno, la rete viaria, le distanze, l'orografia del territorio sono fatti univoci e verificabili.

3 commenti:

  1. Se il delitto di Scopeti é avvenuto lo stesso giorno in cui arrivarono i francesi fa pensare che il mostro fosse del luogo ( San Casciano ? )... Sarebbe una bella coincidenza un sopraluogo propio in quel venerdì da parte di un presunto mostro proveniente dal Mugello o ovest Firenze, vedo piú un Lotti o un Pacciani che in quella piazzola si recavano spesso... cmq tt é possibile

    RispondiElimina
  2. Secondo me, si serviva di piantine topografiche dell'Istituto Geografico Militare. Per puanificare i delitti. Ma ne pissedeva solo alcune. Dopo avere iniziato l'attività criminale, non poteva più procurarsene altre, per non destare sospetti. Questa è la mia ipotesi.

    RispondiElimina

Il tuo messaggio apparirà dopo essere stato approvato dal moderatore.