venerdì 5 giugno 2015

Auto, confessioni, sentenze (2)

Panorama del Mugello, da sopra la Boschetta

Il dibattimento venne parzialmente riaperto per chiarire se il Lotti, che prestò nuova testimonianza in una tempestosa udienza il 18 maggio, potesse usare nel settembre 1985 sia la 128 rossa che la 124 blu. La difesa di Vanni produsse un certificato di assicurazione della 124 emesso nel maggio 1985, dimostrando così che la nuova auto era stata ritirata e messa in circolazione dal Lotti ben prima del 20 settembre; con la nuova auto aveva avuto del resto ben due incidenti in data anteriore al delitto. L'imputato dichiarò allora, variando sostanzialmente la versione fornita nel giudizio di I grado, di aver mantenuto per un certo periodo in funzione entrambe le auto e ribadì di essersi recato a Scopeti la sera dell'8 settembre 1985 utilizzando la FIAT 128. 

Vale la pena di riportare un brano delle conclusioni del Procuratore Generale, che traggo come al solito da Insufficienza di Prove: << (…) la questione della 128. Come si poteva immaginare Lotti è venuto davanti a voi e di fronte alla nuova emergenza processuale ha dato la risposta più logica: "le usavo tutte e due". Ma bisogna andare a rileggere le dichiarazioni del Lotti su ciò che riguarda l'automobile 128. Lui quando ha consegnato il certificato di assicurazione fino al settembre '85 sulla Fiat 128 mentre non ha consegnato il contrassegno, quando lo ha consegnato ha impostato le sue dichiarazioni su quel presupposto. "Io fino al 20 settembre non circolavo con la 124 perché avevo l'assicurazione sulla 128". Si legge da più parti nel verbale dibattimentale; "io non avevo i soldi per far andare due macchine. Perché usavi due automobili? Perché mi garbava così." A mio avviso non è una risposta valida quando la risposta sia stata data dopo pagine e pagine di domande sulla 128, impostate sul presupposto "io ci ho il certificato di assicurazione, io giravo con quella macchina". I vari testimoni vicini di casa e lo stesso Lotti, parlano di "qualche mese" di aver avuto contemporaneamente 128 e 124. Nel primo dibattimento quando gli hanno fatto qualche domanda, alla fine ha ammesso di essere uscito con la 128 ma ha detto "qualche volta", a voi direttamente ha detto la usavo per i viaggi più vicini, non lontano, combinazione, a Firenze lui ha fatto due incidenti entrambi con la 124. E' credibile che per andare alla piazzola degli Scopeti piglia la 128 e lascia la 124? Ma perché mai doveva decidersi a comprare un'automobile i cui soldi glieli ha dati il datore di lavoro? Lui non ce li aveva, segno è che la 128 o non funzionava completamente o comunque era diventata una carretta. E' questo il punto da valutare e che ha incrinato certe mie convinzioni. Perché si assiste a un Lotti che modifica le risposte a seconda delle necessità. >>

Al termine del dibattimento, il Procuratore Generale Propato richiese l’assoluzione per Mario Vanni ai sensi dell'art 530 comma 2 codice di procedura penale per non aver commesso il fatto e la riduzione della condanna inflitta al Lotti. La corte di Assise di Appello di Firenze (presidente Arturo Cindolo, consigliere relatore Bruno Loche), in parziale riforma della sentenza del 24 marzo 1998, dopo 8 ore di camera di consiglio, confermò l’ergastolo per Mario Vanni, ma lo assolse per le accuse relative all’omicidio avvenuto a Calenzano; ridusse da 30 a 26 anni la pena di Giancarlo Lotti. Confermò l’assoluzione per Giovanni Faggi. Respinse l'eccezione di incostituzionalità proposta dall'avvocato Bertini ritenendola manifestamente infondata. Non fu abbastanza convincente il Procuratore Generale, non furono sufficientemente abili i due (bravi e appassionati entrambi) difensori di Mario Vanni? O piuttosto, il "valore" di quella confessione era tale, nella finalità di chiudere "positivamente" il caso, che essa non poteva essere smentita, neppure dai dati di fatto che vennero reperiti? Mancava – e tuttora manca, probabilmente continuerà a mancare – la prova certa che all'inizio di settembre 1985 la FIAT 128 rossa era già stata demolita o quanto meno parcheggiata in via Lucciano e inutilizzabile perché senza ruote.

(SEGUE)

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