sabato 24 ottobre 2015

Mosche a Scopeti (3)





Premetto che in questa sezione saccheggerò a piene mani i documenti di studio pubblicati dal forumista mostrologo Hazet (e in parte anche le sue idee) e che sono ora disponibili agli iscritti al forum “Occhio ragazzi” (occhioragazzi.securibox.net/ ).

Salvatore Vinci (nel seguito SV) era nel settembre 1985 il principale – potremmo dire l’unico – sospettato da parte dei carabinieri e dell’ala sardista della procura (PM Izzo), da quando (12 giugno 1984, quindi pre-Vicchio) Stefano Mele lo aveva prepotentemente reinserito nella mutevole lista degli autori del delitto di Signa. Pertanto, SV è il numero uno nella lista dei perquisiti e interrogati elencati nel rapporto preliminare del 14 settembre e l’unico, insieme col Calamosca, a dover dare conto dei suoi movimenti nelle giornate del 6, 7, 8 settembre. Limitandoci, per quanto scritto nelle puntate precedenti, al venerdì 6, il succo risultante dal rapporto è che SV dichiara che in quella giornata “non è uscito di casa” (Nota: il verbale, allegato n. 12 al rapporto giudiziario, non mi è disponibile). Vengono sentiti anche parenti (convivente, un figlio) e conoscenti (la coppia di amici storici B.), ma sembra che non si parli affatto del venerdì; segno abbastanza evidente del pregiudizio di cui abbiamo già parlato. Viene anche riferito l’esito degli appostamenti e pedinamenti eseguiti nei confronti di SV nei giorni del 7 e 8 settembre (allegati 19 e 20 al verbale), senza far parola di venerdì 6. Potrebbe sembrare un’omissione ininfluente e voluta dell’estensore in quanto il venerdì poteva non esserci nulla di rilevante nel verbale; ma chi cercasse traccia dei movimenti di SV in un ipotetico verbale allegato n. 18 lo farebbe invano: infatti il verbale allegato 18 è quello relativo alle operazioni di intercettazione telefonica sull’utenza di SV, mentre nell’ordine numerico seguono immediatamente i verbali di sorveglianza n. 19 e 20 (appunto sabato e domenica).

Facendo un salto in avanti nel tempo, passiamo al 22 aprile 1986, quando il grande accusatore di SV, il colonnello Nunziato Torrisi, comandante del Reparto Operativo dei carabinieri presenta alla procura e all’ufficio del G.I. il suo rapporto giudiziario. In esso, si delineano con apparente precisione, tra l’altro, le fasi dei controlli cui era stato sottoposto SV ad opera dei carabinieri, scrivendo: <<(…)seconda fase, dal 1º luglio 1985 all'8 settembre 1985, eseguiti nei giorni di venerdì, sabato e domenica, dalle ore 20,00 alle ore 24,00 >>. Qualche pagina dopo, però, si scrive che <<A proposito dell'alibi fornito dal VINCI Salvatore, si precisa che, nel corso dei servizi di osservazione eseguiti da militari del dipendente Nucleo Operativo, dalle ore 20,00 alle ore 24,00, dei giorni di sabato e domenica (sottolineatura mia), nei pressi dell'abitazione dello stesso, per controllare i suoi movimenti, con l'ausilio dell'ufficiale di p.g. che segue le operazioni di intercettazione, in atto sin dal 27 aprile 1985, è emerso che: − sabato 7.9.1985, il VINCI Salvatore (…); − domenica 8.9.1985 (…)>>. Si tratta di null’altro che della riproposizione letterale, parola per parola, del testo del rapporto del 14 settembre 1985. E il venerdì? Non aveva appena scritto il Torrisi che i controlli erano eseguiti <<nei giorni di venerdì, sabato e domenica>>? Ma sembra chiaro che nello stendere il suo rapporto dell’aprile 1986, Torrisi non ha a disposizione altro che il rapporto preliminare del 14 settembre con gli allegati e che nel suddetto rapporto preliminare non si parla di controlli eseguiti il venerdì e non esiste un verbale allegato descrittivo di una sorveglianza effettuata il venerdì. Del resto, per sua ammissione, Torrisi all’epoca era fuori Firenze e non aveva contezza diretta dello svolgimento dell’attività investigativa nei giorni dal 6 al 9 settembre. Per cui sembra proprio che, contrariamente al programma di sorveglianza, per motivi a noi ignoti, nella giornata di venerdì 6 non fu effettuato alcun controllo.

A questa conclusione si arriva anche per via indiretta, dalla lettura del testo già citato “Scopeti. Giustizia mancata” di Adriani-Cappelletti-Maugeri, i quali hanno potuto visionare il rapporto completo di allegati, tra cui il riepilogo delle intercettazioni telefoniche. Nel testo si legge. <<Vinci, sentito dai CC. del Nucleo Operativo alle ore 16:00 di quello stesso 9 settembre, dichiara di essere rimasto in casa nel pomeriggio del venerdì e nella successiva serata del sabato e ciò sarebbe confermato dal di lui figlio. Sennonché il riepilogo delle intercettazioni sulla sua utenza (allegato 18 del citato rapporto) dà atto per la giornata di venerdì 6 settembre di varie telefonate che egli effettua da fuori, chiamando la propria utenza domestica sino alle 20:03. Dunque, l'alibi di Salvatore Vinci per tale giorno non appare del tutto convincente.>> Se ne deduce senza troppo sforzo che non è vero, come dichiarato dall’indagato, che il venerdì 6 lo stesso non si era mosso da casa e che non si ha alcuna informazione su come egli abbia trascorso la serata, al di fuori della sua dichiarazione (in mancanza di indicazioni eventualmente presenti nei SIT della convivente e del figlio). E’ un peccato che il colonnello Torrisi, che dedica parecchie pagine a illustrare dettagliatamente le telefonate notturne di SV tra domenica e lunedì, non si sia apparentemente accorto di questa incongruenza.


(Continua)

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